Publicato il
29/05/2025

Dispnea: che cos'è, sintomi, cause e rimedi efficaci

La dispnea, comunemente conosciuta come fiato corto, è una sensazione di difficoltà respiratoria che può manifestarsi in modo improvviso o graduale, influendo profondamente sulla qualità della vita. A volte essa compare dopo uno sforzo fisico intenso, in altri casi può essere il segnale di condizioni patologiche che richiedono attenzione immediata. 

La dispnea è uno dei motivi più frequenti di consulto medico specialistico, soprattutto tra anziani e soggetti con patologie cardiache o respiratorie. Spesso, però, anche persone giovani e apparentemente sane possono sperimentare respiro corto a causa di ansia, stress o sforzi eccessivi. Riconoscere che cos'è la dispnea, capirne i sintomi, le cause e conoscerne i rimedi efficaci è essenziale per ridurre il rischio di complicanze.

In questo articolo esploreremo in modo chiaro e approfondito la dispnea, le sue tipologie, i sintomi associati, le possibili cause e i trattamenti disponibili. Sapere quando preoccuparsi per la dispnea e cosa fare in presenza di questo sintomo può davvero fare la differenza nel proteggere la propria salute.

Che cos'è la dispnea? Definizione e significato

La dispnea è definita come una sensazione soggettiva di difficoltà respiratoria o fatica a respirare, percepita come un'insufficienza d'aria o una respirazione troppo faticosa rispetto al bisogno reale del corpo. 

Sebbene il respiro corto possa essere un'esperienza normale dopo un'intensa attività fisica (dispnea fisiologica), in assenza di sforzo esso può rappresentare il segnale di una malattia cardiaca, polmonare, ematologica o psicologica.

Dal punto di vista clinico, il significato della dispnea varia molto da paziente a paziente: alcuni la descrivono come un'ansia crescente legata alla mancanza d'aria, altri come un peso al torace o un bisogno costante di respirare più profondamente. È un sintomo complesso che coinvolge sia aspetti fisiologici sia sensoriali ed emotivi.

Come accennato, la dispnea fisiologica si manifesta in condizioni normali, come dopo un'intensa attività fisica, e scompare rapidamente con il riposo, mentre la 

dispnea patologica insorge a riposo o con sforzi minimi e può essere spia di patologie gravi, come scompenso cardiaco, broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), embolia polmonare o disturbi d'ansia.

Sapere che cos'è la dispnea e saperla distinguere dal normale affaticamento da esercizio fisico è cruciale per non sottovalutare sintomi potenzialmente pericolosi.

Non si devono sottovalutare mai gli episodi di dispnea, specialmente se si manifestano in modo insolito o sono associati ad altri sintomi come il dolore toracico o la cianosi. Una diagnosi precoce può fare la differenza tra un intervento efficace e complicanze gravi!

Tipologie di dispnea

La dispnea può manifestarsi in diverse forme, a seconda della modalità di insorgenza, della durata e delle condizioni in cui compare. Riuscire a riconoscere quale tipo di fiato corto si sente di avere è fondamentale per individuare la diagnosi. 

Esistono vari tipi di dispnea, che si distinguono soprattutto in base al contesto clinico e alla gravità. In generale, possiamo riconoscere:

  • Dispnea acuta: si sviluppa rapidamente, nel giro di minuti o ore, ed è talvolta associata a condizioni come embolia polmonare, insufficienza cardiaca acuta, asma grave o infezioni respiratorie importanti.
  • Dispnea cronica: persiste nel tempo (oltre 4 settimane) ed è tipica di patologie progressive come la BPCO, la fibrosi polmonare o lo scompenso cardiaco cronico.

Un'altra classificazione importante riguarda le condizioni di insorgenza:

  • Dispnea da sforzo: compare durante o dopo un'attività fisica moderata o intensa e può segnalare un'insufficienza cardiaca o respiratoria.
  • Dispnea a riposo: si manifesta anche senza alcuna attività, e rappresenta un campanello d'allarme per patologie gravi.

Inoltre, in alcuni casi specifici si parla di dispnea notturna quando si manifesta una difficoltà respiratoria che compare di notte, disturbando il sonno. Si tratta di dispnea parossistica notturna, quando una crisi improvvisa di fiato corto avviene durante la notte, costringendo il paziente a sedersi o alzarsi per poter respirare meglio.

Descrivere gli episodi di dispnea al proprio medico significa fornigli informazioni preziose e utili a comprendere la gravità del quadro clinico. 

Inoltre, è importante sapere che la dispnea non va mai sottovalutata, soprattutto quando associata ad altri sintomi come dolore toracico, sudorazione o alterazione dello stato di coscienza.

Classificazioni della dispnea

La dispnea può essere classificata in diversi modi, in base a vari criteri clinici, utili per guidare la diagnosi e il trattamento. Il fiato corto, infatti, può essere identificato secondo il grado di severità, la modalità di insorgenza (ovvero il contesto clinico in cui si manifesta, come nel caso della dispnea da sforzo o a riposo), oppure secondo la causa scatenante (malattie respiratorie, cardiache, neuromuscolari oppure obesità).

In base alla classificazione secondo il grado di severità, ovvero secondo la classificazione NYHA, la dispnea può evolversi nei seguenti stadi: 

  • Classe I: l’attività fisica non crea alcuna palpitazione, affaticamento o fiato corto.
  • Classe II: mentre a riposo non si hanno sintomi, l’attività fisica ordinaria causa fiato corto, affaticamento, palpitazioni o dolore al petto.
  • Classe III: l’attività fisica è limitante, infatti anche attività minime causano al paziente affaticamento, palpitazioni, fiato corto o dolore al petto. Non si registrano sintomi a riposo.
  • Classe IV: i sintomi di insufficienza cardiaca si manifestano anche a riposo. Qualsiasi tipo di attività fisica, anche minima, causa malessere e disagio.

Differenze tra dispnea acuta e dispnea cronica

Nel valutare un episodio di dispnea, è fondamentale distinguere tra dispnea acuta e dispnea cronica, poiché ciascuna presenta caratteristiche diverse e richiede approcci diagnostici e terapeutici specifici.

La dispnea acuta si sviluppa rapidamente, nell’arco di pochi minuti o anche ore. È talvolta un sintomo di condizioni gravi che necessitano di un intervento immediato. Le cause più comuni del fiato corto acuto possono includere:

  • Embolia polmonare
  • Infarto miocardico
  • Edema polmonare acuto
  • Crisi asmatica grave
  • Pneumotorace spontaneo.

La presenza improvvisa di respiro corto associato a dolore toracico, cianosi, sudorazione profusa o perdita di coscienza è un’emergenza medica e richiede il pronto intervento. 

La dispnea cronica, invece, si sviluppa lentamente nel tempo, persiste per settimane o mesi e tende a peggiorare progressivamente. È tipica di malattie respiratorie o cardiache croniche come la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), la fibrosi polmonare, lo scompenso cardiaco cronico o l’anemia severa. 

A differenza della forma acuta, la dispnea cronica può essere meno drammatica ma impatta profondamente sulla qualità della vita, ponendo dei limiti alle attività quotidiane e aumentando il rischio di fragilità.

Dispnea da sforzo

La dispnea da sforzo si manifesta durante o subito dopo un'attività fisica, anche moderata. In condizioni fisiologiche, è normale provare un certo affanno dopo un esercizio intenso, ma se la fatica di respirare compare per sforzi minimi, come salire pochi gradini, camminare su terreno piano o svolgere le normali attività quotidiane, può indicare la presenza di patologie.

Le cause principali della dispnea da sforzo sono da riconoscere nelle malattie cardiache, nelle patologie polmonari, nelle anemie o nell’obesità - in generale, quando il cuore o il sistema respiratorio sono messi a dura prova.

Dispnea notturna e parossistica

Come abbiamo visto, la dispnea notturna è caratterizzata dalla comparsa di respiro corto durante il sonno, con risvegli improvvisi e necessità di cambiare posizione per respirare meglio. Solitamente si verifica a 1-2 ore dopo essersi coricati ed è accompagnata da una sensazione di fame d'aria intensa, ansia e necessità di sedersi o alzarsi dal letto per trovare sollievo. Si tratta, invece, di dispnea parossistica notturna quando il disturbo è legato a una cardiopatia e si manifesta come un attacco di dispnea improvviso: chi ne soffre può svegliarsi di colpo durante il sonno a causa della difficoltà nella respirazione regolare e può anche percepire un grave senso di oppressione al petto. 

La dispnea notturna può compromettere seriamente la qualità del sonno e peggiorare lo stato generale di chi ne soffre, aumentando anche la stanchezza diurna e il rischio di eventi cardiovascolari maggiori. Tra le sue cause principali, possiamo riconoscere:

  • Scompenso cardiaco: il cuore non riesce a gestire il ritorno venoso, aumentato dalla posizione supina, con congestione del circolo polmonare.
  • Apnee ostruttive del sonno: brevi interruzioni della respirazione che portano a risvegli improvvisi con dispnea.
  • Patologie polmonari: come la broncopneumopatia cronica o l'asma non controllata.

La comparsa ricorrente di dispnea notturna o di episodi di dispnea parossistica notturna richiede una valutazione urgente da parte di uno specialista cardiologo o pneumologo, per individuare la causa e iniziare la terapia più adatta.

Caratteristiche della dispnea

La dispnea si manifesta principalmente come una sensazione soggettiva di fiato corto, ma spesso è accompagnata da una serie di sintomi associati che aiutano a identificarne la gravità e a orientare il sospetto diagnostico. Riconoscere precocemente i sintomi della dispnea è fondamentale per prevenire complicazioni gravi e intervenire tempestivamente.

I pazienti che generalmente hanno il respiro corto descrivono la difficoltà respiratoria come:

  • Fame d'aria, la sensazione intensa di non riuscire a inspirare abbastanza aria.
  • Respiro affannoso, la necessità di respirare rapidamente e profondamente.
  • Oppressione toracica, come la percezione di costrizione o peso al petto.
  • Sensazione di "respiro inefficace", ovvero sentire che ogni inspirazione non soddisfa il bisogno di ossigeno.
  • Affaticamento precoce, una stanchezza anomala anche per attività fisiche leggere.

Oltre alla percezione soggettiva del fiato corto, possono associarsi manifestazioni importanti come la cianosi (la colorazione bluastra di labbra, dita o viso, segno di carenza di ossigeno), la tachicardia, la sudorazione fredda, la confusione mentale o lo stato soporoso.

Come riconoscere la dispnea da ansia

La dispnea ansiosa è una forma particolare di fiato corto che non deriva da un problema fisico del cuore o dei polmoni, ma da un’alterazione emotiva. 

È una manifestazione molto comune nei disturbi d’ansia e negli attacchi di panico, e può essere facilmente confusa con una dispnea di origine organica se non viene analizzata correttamente.

Chi soffre di dispnea da ansia spesso descrive la sensazione di non riuscire a fare un respiro pieno o di avere il bisogno continuo di sbadigliare. È tipico il tentativo di "prendere più aria" senza mai sentirsi completamente soddisfatti. Il sintomo può comparire anche a riposo e tende a peggiorare in situazioni di stress, paura o apprensione.

Per riconoscere la dispnea da ansia e distinguerla da quella organica, è utile considerare il contesto (soprattutto se la dispnea avviene durante periodi di stress emotivo) e se l’episodio svanisce con tecniche di rilassamento.

Inoltre, mentre nella dispnea organica i sintomi peggiorano con lo sforzo fisico, nella dispnea ansiosa spesso si mantengono costanti o migliorano con il movimento moderato, che aiuta a scaricare la tensione.

La durata della dispnea da ansia è molto variabile: può risolversi in pochi minuti o protrarsi per alcune ore, ma generalmente si attenua con la distrazione mentale, con la respirazione diaframmatica o con il supporto psicologico adeguato.

Cause della dispnea

La dispnea è un sintomo comune che può essere causato da numerose condizioni patologiche. In generale, le cause possono essere suddivise in quattro grandi categorie: polmonari, cardiache, psicologiche e altre cause sistemiche.

Cause polmonari

Le malattie respiratorie rappresentano una delle cause più frequenti del respiro corto. In questo caso, il problema nasce da un'alterazione nella funzione polmonare che riduce la capacità di ossigenare adeguatamente il sangue. 

Spesso le cause polmonari associate alla dispnea sono:

  • Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO): una malattia polmonare progressiva che rende difficile l'espirazione.
  • Asma bronchiale: le crisi acute di broncospasmo ostacolano il flusso d'aria.
  • Polmonite: un’infezione dei polmoni può compromettere gli scambi gassosi.
  • Fibrosi polmonare: l’ispessimento del tessuto polmonare riduce la capacità respiratoria.
  • Embolia polmonare: l’ostruzione improvvisa di un'arteria polmonare per un coagulo.
  • Pneumotorace: il collasso parziale o completo di un polmone.
  • Neoplasie polmonari: i tumori che ostacolano meccanicamente il passaggio dell’aria.

In tutti questi casi, il sintomo cardine è il respiro affannoso progressivo o improvviso, spesso associato a tosse, dolore toracico e, nei casi più gravi, a cianosi.

Cause cardiache

Le malattie cardiache sono un'altra causa molto comune di dispnea, in particolare quando il cuore perde la capacità di pompare efficacemente il sangue nei tessuti.

Le principali patologie cardiache che causano dispnea sono:

  • Scompenso cardiaco: il cuore non riesce a sostenere la circolazione, causando congestione polmonare e dispnea cardiaca.
  • Infarto del miocardio: può causare dolore toracico associato a respiro corto.
  • Valvulopatie: alterazioni delle valvole cardiache che ostacolano il flusso sanguigno.
  • Cardiomiopatie: malattie del muscolo cardiaco che riducono l'efficienza del cuore.
  • Aritmie: alterazioni del ritmo cardiaco che compromettono il corretto apporto di sangue ossigenato.

La dispnea cardiaca si aggrava tipicamente con lo sforzo e può peggiorare di notte, causando sintomi come la dispnea parossistica notturna.

Cause psicologiche

La dispnea ansiosa è molto frequente e può essere confusa con quella di origine organica. 

In questi casi, la difficoltà respiratoria è legata a meccanismi psicosomatici piuttosto che a problemi fisici reali: disturbi d'ansia generalizzata, attacchi di panico e depressione associata a somatizzazioni respiratorie possono essere le cause più comuni.

La dispnea ansiosa è spesso accompagnata da altri sintomi come tachicardia, tremori, sudorazione e senso di oppressione toracica. È importante distinguere questa forma dalle altre attraverso una valutazione medica accurata.

Altre cause di dispnea

Altre condizioni sistemiche o particolari possono essere responsabili di dispnea:

  • Anemia severa, ovvero la ridotta capacità del sangue di trasportare ossigeno.
  • Obesità grave, che aumenta il lavoro respiratorio per via della massa corporea eccessiva.
  • Malattie neuromuscolari, come la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) o distrofie muscolari, che compromettono i muscoli respiratori.
  • Tumori, in particolare, il tumore polmonare che può causare dispnea comprimendo le vie aeree o invadendo il tessuto polmonare.

Negli anziani e nelle persone fragili, la dispnea può essere il risultato di un insieme di condizioni croniche che agiscono contemporaneamente; ciò rende la diagnosi particolarmente complessa.

Iter diagnostico nella dispnea

Numerosissime sono le patologie che possono manifestarsi con respiro corto. 

L’obiettivo dell’iter diagnostico è individuare rapidamente la causa sottostante, distinguendo tra problemi polmonari, cardiaci, psicologici o di altra origine, per avviare il trattamento più appropriato il prima possibile.

Il primo passo nell’inquadramento della dispnea è l'anamnesi dettagliata. Il medico raccoglie informazioni su:

  • Modalità di insorgenza: improvvisa o graduale
  • Fattori scatenanti: sforzo fisico, posizione supina, emozioni intense
  • Sintomi associati: dolore toracico, febbre, tosse, edema agli arti inferiori
  • Storia clinica personale: presenza di malattie cardiache, respiratorie, ansia, tumori
  • Abitudini di vita: fumo, attività lavorativa, esposizione a sostanze tossiche

Questi elementi aiutano a orientare la diagnosi, il medico poi valuta la frequenza e il ritmo respiratorio, la presenza di rumori respiratori anomali, la saturazione dell’ossigeno con il pulsossimetro ed eventuali segni di insufficienza cardiaca, come edemi periferici o turgore delle giugulari.

Questa fase diagnostica consente di rilevare segni evidenti di compromissione respiratoria o cardiovascolare.

Infine, se necessario, il medico prescrive una serie di esami di approfondimento:

  • Elettrocardiogramma (ECG): per identificare aritmie o ischemie che giustifichino una dispnea di origine cardiaca.
  • Radiografia del torace: per valutare la presenza di polmoniti, versamenti pleurici, pneumotorace o tumori polmonari.
  • Ecocardiogramma: utile in caso di sospetto scompenso cardiaco o valvulopatie.
  • Spirometria: un esame fondamentale per diagnosticare asma, BPCO e altre malattie polmonari ostruttive.
  • Emogasanalisi arteriosa: per misurare i livelli di ossigeno e anidride carbonica nel sangue, utile nelle forme acute e gravi di dispnea.
  • TAC torace: per indagare embolie polmonari o patologie neoplastiche sospette.

A volte, è necessario approfondire l’analisi del paziente per constatare se la dispnea è causata da origini emotive e psicologiche. In quest'ultimo caso, gli esami risultano nella norma, mentre il paziente continua a riferire fame d'aria in contesti di ansia o stress emotivo.

Trattamenti e rimedi per la dispnea

Il trattamento della dispnea varia a seconda della causa sottostante. Non esiste un rimedio unico per il fiato corto: le opzioni terapeutiche devono essere personalizzate, mirate ad alleviare il sintomo e risolvere (o controllare) la patologia responsabile.

Affrontare tempestivamente la fatica a respirare migliora la qualità della vita, riduce il rischio di complicanze e, nei casi più gravi, può salvare la vita del paziente.

Se sono presenti cause polmonari o cardiache, al paziente potranno essere somministrati diversi presidi terapeutici, mirati al controllo della patologia sottostante: farmaci topici o sistemici per l’apparato respiratorio, farmaci che agiscono sul sistema cardiovascolare e, nei casi più gravi, ossigenoterapia e pacemaker. Se viene diagnosticata una dispnea ansiosa, invece, i medici possono limitarsi a suggerire tecniche di respirazione e terapie cognitivo-comportamentali.

Rimedi immediati per la dispnea

In situazioni di emergenza o per alleviare rapidamente il respiro corto, esistono alcuni rimedi immediati utili in attesa di un intervento medico:

  • Assumere la posizione a tripode: sedersi e appoggiare le mani sulle ginocchia per facilitare l’espansione polmonare.
  • Respirazione a labbra socchiuse: espirare lentamente attraverso le labbra semichiuse per migliorare l'efficienza respiratoria.

In ogni caso, durante un episodio di dispnea è bene non sdraiarsi, ma restare in posizione seduta o semi-seduta, evitare gli sforzi e chiamare subito i soccorsi, specialmente se il respiro corto è accompagnato da dolore toracico, confusione o perdita di coscienza.

Come prevenire la dispnea

La prevenzione della dispnea si basa su uno stile di vita sano e sulla gestione precoce delle condizioni che possono predisporre agli episodi di fiato corto. 

Prevenire significa non solo evitare la comparsa di episodi acuti di fatica a respirare, ma anche migliorare la qualità della vita nei soggetti predisposti a sviluppare patologie respiratorie o cardiache.

Adottare comportamenti preventivi riduce significativamente il rischio di sviluppare problemi respiratori cronici e aiuta a mantenere un respiro libero e regolare anche con l'avanzare dell'età.

Smettere di fumare, fare sport o attività fisica, mantenere il peso forma, controllare la pressione arteriosa e I livelli ematici di colesterolo, gestire lo stress e vaccinarsi contro l'influenza stagionale e la polmonite sono tutte buone pratiche di prevenzione della dispnea!

Quando consultare un medico

Da semplici episodi transitori a gravi emergenze mediche, sapere quando consultare un medico è fondamentale per garantire un intervento tempestivo e ridurre il rischio di complicanze potenzialmente pericolose dovute a uno dei tipi di dispnea.

Il respiro corto che si presenta in modo improvviso, peggiora rapidamente o si associa ad altri sintomi allarmanti deve essere sempre valutato da un medico.

Le occasioni in cui è bene rivolgersi al proprio medico si manifestano quando:

  • Si avverte il respiro corto a riposo, senza aver fatto alcuno sforzo;
  • La difficoltà respiratoria peggiora giorno dopo giorno o limita progressivamente le attività quotidiane;
  • La dispnea è associata a dolore toracico, colorazione bluastra di labbra o estremità, svenimenti o perdita di coscienza;
  • Ci si sveglia durante la notte con la “fame d’aria”;
  • Dopo i tentativi di respirazione controllata o posizione a tripode, i sintomi non migliorano.

Infine, bisogna recarsi subito in pronto soccorso se:

  • La dispnea è molto intensa e impedisce di parlare o camminare.
  • Il battito cardiaco è irregolare o molto accelerato.
  • Si avverte dolore oppressivo al petto o sudorazione fredda.
  • Si sente uno stato di confusione mentale o vertigini gravi.

Conclusione

Come abbiamo visto, la dispnea può manifestarsi a causa di malattie polmonari e cardiologiche o anche per motivazioni legate alla gestione dell’ansia e dello stress. 

È sempre bene rivolgersi al proprio medico per una diagnosi accurata che possa favorire l’avvio di una terapia mirata ed efficace, soprattutto se si è in età avanzata o sono presenti altre fragilità. Durante un attacco di dispnea è necessario misurare la saturazione di ossigeno periferica mediante saturimetro (se non presente in casa, sarà utile contattare il 112).

Sarà il medico a identificare la tipologia di dispnea di cui si è affetti e il suo grado: la diagnosi può avvenire anche attraverso test non invasivi, come l’ecocardiogramma, la spirometria, l’elettrocardiogramma o l’RX torace. 

In generale, prendersi cura del proprio benessere fisico, evitando cattive abitudini come il consumo di alcol o il fumo, mantenere sotto controllo il proprio peso oltre che occuparsi della propria salute mentale sono buone pratiche che prevengono l’insorgere della dispnea.

Non si devono sottovalutare mai gli episodi di dispnea, specialmente se si manifestano in modo insolito o sono associati ad altri sintomi come il dolore toracico o la cianosi. Una diagnosi precoce può fare la differenza tra un intervento efficace e complicanze gravi!

Non si devono sottovalutare mai gli episodi di dispnea, specialmente se si manifestano in modo insolito o sono associati ad altri sintomi come il dolore toracico o la cianosi. Una diagnosi precoce può fare la differenza tra un intervento efficace e complicanze gravi!

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